lunedì 5 settembre 2016

Recensione: Fire. Noi siamo il fuoco di Dorotea de Spirito



Titolo: Fire. Noi siamo il fuoco

Autore: Dorotea De Spirito
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 320 
Data di uscita: 13 Luglio 2016
ebook: €4.99
Cartaceo: €14.90


Trama:
In seguito a una guerra il mondo conosciuto è andato distrutto e la popolazione sopravvissuta si è rifugiata a Technè, una città tecnologicamente avanzata dove la vita ha un solo scopo: il mantenimento dell’ordine. Ma l’equilibrio e la pace esigono un caro prezzo: nella nuova società è vietata ogni forma d’arte e creatività, i sentimenti e le passioni sono negati perché capaci di offuscare le menti e indebolire il consenso, mentre i detrattori sono fatti sparire e accusati di Pazzia. Karis, la giovane figliastra del Guardiano la cui madre è scomparsa in circostanza misteriose, non accetta che il ricordo e i sentimenti siano perduti, la creatività imbrigliata e i giovani trattenuti come animali da ammansire. Così, quando a una festa clandestina incontra Sun, non negherà a sé stessa ciò che prova. Attraverso quel ragazzo dall’aspetto angelico ma circondato da un’aura misteriosa, Karis e i suoi amici presto inizieranno a scoprire che fuori le belle mura di Technè, e nel cuore stesso della città perfetta, si nasconde qualcosa di temibile e pericoloso...

La storia in breve:

Karis è la figliastra del Guardiano, la persona più importante di Technè, eletta al fine di proteggere la città e i suoi abitanti. Tutti si aspettano molto da lei, ma Karis non riesce a resistere al fascino della poesia e delle Rovine. Insieme al suo migliore amico accetta l'invito ad una festa fuori città e là incontra Sun, un ragazzo i cui occhi azzurri sembrano imprimersi nella sua memoria. Ma Sun non è chi Karis crede che sia. La città stessa, l'energia su cui si basa, le parole del Filosofo trasformate in legge... niente a Technè è come sembra. 
All'improvviso degli attacchi esterni minacciano la sicurezza e la pace dei cittadini, ma più Karis si trova coinvolta, più inizia a vedere che forse, forse il vero nemico si trova all'interno, in quei palazzi di cristallo che dominano la città. 

La mia recensione:

"Mi piacciono i punti di incontro tra mondi che sembrano distanti, le porte aperte e non quelle serrate, l'idea che si possa essere un milione di cose diverse in un solo minuscolo secondo.."

Non è il primo libro di Dorotea de Spirito che leggo. Anni fa avevo letto Angel, Devilish e Dream e mi ero innamorata dello stile di questa scrittrice, per questo appena ho scoperto Fire mi sono affrettata a comprarlo. "Amo i distopici e amo la scrittura poetica e piena di bellissime frasi di Dorotea de Spirito, quindi perché non dovrei amare questo libro?", ho pensato. 
Purtroppo non è andata proprio così.
Mi è piaciuto, ho trovato tante frasi da sottolineare, non lo nego, ma in un certo senso mi ha anche delusa. Forse avevo aspettative un po' più alte del solito, conoscendo già l'autrice, e queste non sono state pienamente soddisfatte. In ogni caso, il potenziale per una bella storia c'era. Forse l'idea di base era un po' scontata: un mondo in cui l'arte, la poesia e l'amore sono considerati pericolosi, portano alla pazzia e disturbano l'ordine, minacciando la pace raggiunta dalla città dopo anni di guerra (Non posso fare a meno di pensare a Delirium, dove l'amore è una malattia, e a molti altri distopici in cui lè poesie e i libri in generale sono considerati proibiti). Tuttavia, come ho già detto in precedenza, credo che un'idea di base usata già più volte non porti per forza ad un libro banale e scontato, se l'autore sa sviluppare bene la storia. 
In questo caso ci sono elementi che ho apprezzato: il rapporto di Karis con il suo patrigno, le riflessioni sulla memoria, il vicino di casa di Karis, Leonardo, che non vuole dimenticare sua moglie nonostante il ricordo gli provochi dolore... 
Purtroppo, nel complesso il libro mi è sembrato troppo affrettato, avrei preferito che alcune parti venissero approfondite meglio e il finale mi ha lasciato molti dubbi.
Per quanto riguarda lo stile, invece, non ho nulla da dire: non c'è dubbio che Dorotea de Spirito sappia scrivere molto molto bene.

Voto: 3. Mi è piaciuto, ma avrei potuto adorarlo se solo alcune parti fossero state approfondite meglio.

Lo consiglio? Sì, è comunque un bel libro che si legge velocemente, per scoprire cosa succede.

"Il mio desiderio è lasciare un segno di me in qualcosa o qualcuno, almeno questo, solo questo."

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