domenica 18 settembre 2016

Recensione: Alice nel paese delle meraviglie


Titolo: Alice nel paese delle meraviglie (Testo a fronte)
Autore: Lewis Carroll
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica I Classici
Pagine: 224
Prezzo: 7,00€

Trama:
“Si può leggere di primo acchito, senza pause, o comunque indifferenti alle interruzioni; poiché da qualsiasi punto si ricominci la lettura, è come riprendere la storia da un punto fermo, senza nessi da ricordare con quanto precede. Ogni pagina è un inizio: per l’episodio che segue, per il personaggio che viene introdotto, per la situazione in cui Alice si trova. […] L’invito al lettore è di seguire Alice nel suo viaggio fantasioso così come le piccole Liddell l’hanno seguito in barca, lungo il Tamigi, il 4 luglio del 1865. Rinunciare a cercare troppo astrusi significati ha un grande effetto liberatorio; alla luce di quello che ancora una volta il saggio Re di Quadri sentenzia nell’ultimo capitolo: ‘Se non c’è  nessun significato… questo, sapete, ci risparmia un mondo di guai, perché non abbiamo più bisogno di cercarne uno’.” 
(Dalla Prefazione di Luigi Lunari)


La mia recensione:
Alice segue il Bianconiglio nella sua tana e si ritrova in un mondo completamente diverso dal suo. Non mi dilungo sulla trama, perché sicuramente la conoscete già, almeno a grandi linee e aggiungere qualcosa, vista la brevità del racconto, vorrebbe dire inevitabilmente fare spoiler.
Iniziamo subito con la recensione! Ammetto di trovarmi in difficoltà. Ho deciso di leggere questo libro perché
1) piace molto ad una mia amica e
2) ero curiosa di conoscere la vera storia di Lewis Carroll (non filtrata da Disney e quant'altro). Ora che l'ho finito non so bene cosa pensare. Una lettura superficiale rivela una serie di situazioni assurde e prive di senso e tante filastrocche, canzoncine per bambini e poesie alterate (che purtroppo nella
traduzione sono state sostituite da altre italiane che secondo il traduttore si adattano alla situazione).
Mi aspettavo di trovare più spunti di riflessione, invece, l'unica cosa alla quale mi ha fatto pensare è il passaggio dall'infanzia, piena di immaginazione e sogni fantastici, all'età adulta, in cui questa magia e questo potere di creare interi mondi con la fantasia pian piano si
affievolisce, soppiantato da un disincantato realismo.
Certamente, per chi è in grado di cogliergli, ci sono molti altri riferimenti, come per esempio lo scorrere del Tempo, ma nessuno mi ha colpita in maniera particolare.

Voto: 2 1/2. È un libro carino che si legge velocemente, un vero e proprio esempio di racconto fantastico, che rompe gli schemi della logica. Se vi incuriosisce vi consiglio, se possibile, di leggerlo in inglese, perché la traduzione rovina molti giochi di parole.
 
Cosa ne pensate? Avete letto questo libro?

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