venerdì 9 settembre 2016

Recensione: Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald

Dopo aver finito il libro ho visto subito il film per poter parlare di entrambi in questa recensione!


Titolo: Il grande Gatsby 
Autore: Francis Scott Fitzgerald 
Editore: Giunti
Numero pagine: 208



Trama: 

New York, 1922: il giovane Nick Carraway si trasferisce nella scintillante Long Island, in un piccolo cottage circondato dalle dimore sfarzose dei nuovi ricchi. Così conosce il misterioso Jay Gatsby, che ogni sabato sera organizza stravaganti feste con centinaia di invitati, tra meravigliosi abiti da cocktail e auto di lusso. Ma dietro questa facciata sfavillante, Gatsby nasconde un'oscura solitudine, e un amore disperato per una donna irraggiungibile. Attraverso l'ascesa e la caduta del protagonista, Fitzgerald ci regala una grande parabola del sogno americano. 


La storia in breve:

È il 1922, la guerra è finita e il proibizionismo ha favorito la vendita illegale di alcol, non ottenendo affatto l'effetto desiderato. Nick Carraway, la voce narrante, è un giovane appena trasferitosi a Long Island, in una piccola casetta fra le ville dei nuovi ricchi.
Qui conosce Jay Gatsby, un uomo il cui nome è sulla bocca di tutti, ma che nessuno sembra conoscere davvero. La sua casa, proprio accanto a quella di Nick, è sempre piena di colori, risate e musica, i suoi ospiti raccontano ogni sorta di storia sul passato del misterioso padrone di casa, ma nessuno conosce la verità.
Gatsby ama una donna che non può avere, una donna sposata, di una classe sociale superiore alla sua, e da cinque anni aspetta il momento giusto per poter stare finalmente insieme a lei. Si aggrappa al passato e non perde la speranza, fino alla fine, che Daisy sceglierà lui.

La mia recensione:

"Erano persone sconsiderate, Tom e Daisy: fracassavano cose ed esseri umani e poi si ritraevano nel loro denaro o nella vastità della loro sconsideratezza, o qualunque cose fosse a tenerli insieme, e lasciavano che fossero gli altri a ripulire il sudiciume che avevano fatto..."

Premetto che mi sono informata per capire meglio il significato di questo libro, ma non so neanche lontanamente abbastanza sul periodo storico, l'ambiente e l'autore per analizzarne il senso. Di seguito mi limiterò a esprimere la mia opinione personale sulla trama e i personaggi.
Ho odiato Tom e anche Daisy, alla fine. Il primo è solo un uomo abituato a guardare dall'alto della sua richezza (ereditata e non guadagnata), con disprezzo, coloro che non hanno avuto la sua stessa fortuna. Dice di amare sua moglie, ma ogni occasione è buona per tradirla. La seconda, invece, si nasconde dietro le mura della sontuosa casa di suo marito, nella loro relazione senza amore né rispetto e accetta le bugie di lui, pur di non affrontare i suoi veri sentimenti.
Nick, la voce narrante, se devo dire la verità non mi ha colpito molto. Non ho nulla da dire su di lui, se non che si è trovato coinvolto in una situazione che certamente non si aspettava, quando ha deciso di traferirsi a est.
Myrtle, come Gatsby, ha avuto la sfortuna di intrecciare la sua vita con quella di una persona di una classe superiore e ne ha pagato le conseguenze.
Infine c'è lui, Jay Gatsby, il grande Gatsby, l'uomo di cui tutti parlano ma che nessuno, a parte Nick, conosce davvero. Chi è l'uomo dietro la maschera, quando le luci si spengono e finisce la festa? Un uomo innamorato di una donna che non può avere, un uomo fermo nel passato, incapace di andare avanti, che da cinque anni insegue un sogno, un'ossessione che non riesce a dimenticare. Credeva che diventare ricco fosse la risposta ai suoi problemi, credeva di poter tornare indietro nel tempo e ricominciare da capo insieme alla donna dei suoi sogni, come se quei cinque anni non fossero mai esistiti, ma il denaro alla fine si è rivelato insufficiente. Non importa quanto sia grande la sua casa, quanto siano famose le sue feste o quanto siano belle le sue camicie, sarà sempre considerato un nuovo ricco da coloro che come Tom sono ricchi per nascita, da generazioni.
Indipendentemente dalle sue azioni esisterà sempre quella striscia di mare a separare la sua casa da quella di Daisy, il suo mondo da quello di lei, e il suo amore per la donna irraggiungibile, la sua speranza di una vita con lei, viva fino alla morte, non lo porteranno ad altro che alla distruzione della sua felicità e del suo futuro.

Voto: 3 1/2. Mi è piaciuto, ma non così tanto da meritare un 4 pieno (riservato ai miei preferiti). La storia è molto rapida nella sua evoluzione, tutto succede velocemente e senza inutili descrizioni superflue. La trama coinvolge: Gatsby è sicuramente una figura piena di fascino e non si può fare a meno di desiderare di scoprire cosa nasconde, chi è davvero. Mi è piaciuto molto come personaggio. Inoltre, il libro lascia molti spunti di riflessione e questa è una cosa che apprezzo molto.

Lo consiglio? Sì!

Il film:
La prima parte mi è parsa un po' troppo colorata, frenetica e surreale per i miei gusti (mi ha ricordato molto il film Anna Karenina del 2012 per il cambio di scene frenetico e i colori accesi). La seconda parte, invece, mi è piaciuta di più.
Alcune immagini, come per esempio i cieli stellati o le case di Gatsby e Tom, sono davvero stupende.
In generale, secondo me, il film ha evidenziato bene alcuni aspetti importanti della storia e la traduzione delle molte parti tratte direttamente dal libro mi è piaciuta più di quella dell'edizione Giunti.

Cosa ne pensate? Avete letto il libro o visto il film?

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